Domenica, 20 Agosto 2006

 
Nell’area è in corso già da qualche giorno l’intervento di ricognizione effettuato da un gruppo di esperti delle Università di Bologna e di Padova e dell’Icram

L'ambiente lagunare in cinque acquari a borgo S. Giovanni

Sono stati individuati 22 punti di osservazione che vengono controllati e fotografati ogni anno nel mese di agosto
 

Chioggia

È in corso dal 5 di agosto l'intervento di ricognizione sull'area delle "Tegnue ". Un gruppo di biologi appartenenti alle Università di Bologna e di Padova e all'Icram di Chioggia è impegnato in una campagna di ricerca e di monitoraggio nell'oasi biologica con la previsione di aver raccolto tutti i dati necessari entro lunedì della prossima settimana, 28 di agosto. "Quella in corso è la quarta campagna annuale - precisa Piero Mescalchin, presidente dell'Associazione delle "Tegnue ", che aggiunge - disponiamo delle risorse necessarie anche per la quinta, quella del prossimo anno. Ci impegneremo, ovviamente, per proseguire questa ricerca che risulta essenziale per valutare se e come il sistema è interessato da evoluzione nel suo complesso o per la flora e la fauna marina".

In pratica nel fondale sono stati individuati 22 punti di osservazione che vengono controllati e fotografati ogni anno durante il mese di agosto "perché - spiega Mescalchin - più di uno tra i ricercatori sceglie di passare la proprie ferie immergendosi ogni giorni al largo di Sottomarina per esplorare il fondale dell'oasi".

La documentazione fotografica viene quindi confrontata con quella degli anni precedenti in modo da diagrammare eventuali variazioni. Negli ultimi giorni della campagna di studi arriverà a Chioggia la nave oceanografica "Astrea" che procederà ad alcuni prelievi dal fondo da utilizzare, come si legge qui accanto, per la realizzazione delle "Tegnue " in miniatura.

"Un impegno di così ampio respiro rappresenta una novità per l'alto Adriatico - afferma Mescalchin - si tratta di corrispondere con uno sforzo di ricerca particolarmente intenso ad un complesso ambientale davvero singolare ed unico". Sono impiegati nella campagna di studi Massimo Ponti, Federica Fava, Francesco Colosio, Giuliana Panieri e Marco Abbiati, biologi del Gruppo ecologia del Benthos dell'Università di Bologna, Gianluca Franceschini ed Otello Giovanardi del Gruppo biologia della pesca dell'Icram di Chioggia, Carlotta Mazzoldi ed Elisa Cenci del Gruppo ittiofauna dell'Università di Padova.

Giorgio Boscolo

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